Il fragile governo carolingio e le sue fondamenta


Il territorio gestito tramite marche e contee, i missi dominici e l’inefficacia di un potere centralizzato nell’impero di Carlo Magno

Legislazione ed economia: L’intervento
di carlo magno



Interventi legislativi ed economici, come Carlo Magno tentò di uniformare un vacillante impero

l’importanza dele istituzioni ecclesiastiche nell’impero di carlo magno

 

La forza, l’evangelizzazione e la gerarchizzazione delle strutture ecclesiastiche

Dalla flebile amministrazione, alla vigorosa promozione della cultura



La costanza e l’attenzione di Carlo Magno sulla promozione e diffusione dell’istruzione

 Dalla flebile amministrazione, alla vigorosa promozione della cultura

Il contesto culturale che viveva il regno sotto i pipinidi e i merovingi era nefasto. Però, Carlo Magno, il quale secondo alcune testimonianze era semianalfabeta, attuò una serie di riforme negli ambiti intellettuali, a causa della forte mancanza di letterati all’interno della propria corte, ad esempio Alcuino di York era anglosassone. A questa voglia di aumentare la diffusione della cultura parteciparono grandi intellettuali ecclesiastici della corte, rielaborando le fondamenta ideologiche, fondendo il mondo germanico con quello romano-cristiano. Quest’opera di rinnovamento e divulgamento della cultura viene presentata come rinascita carolingia.

Carlo Magno cominciò con la diffusione dell’architettura. Infatti, circa dal 794, ad Aquisgrana, il luogo dove risiedeva l’imperatore, avviò un opera di edilizia facendo costruire il proprio palazzo e la Cappella Palatina (esempio più eclatante dell’architettura carolingia).

Il palazzo di Aquisgrana divenne fondamentale per la vita culturale; tanto è vero che si unirono i più grandi letterati,filosofi e intellettuali dell’epoca, provenienti da tutto l’impero carolingio, al cospetto della corte di Carlo Magno. Al fine di creare una cultura più unitaria e di unificare la formazione dei letterati si formò la Schola Palatina o Accademia Palatina.

La Schola Palatina era sicuramente il fenomeno che, più di tutti, promoveva e stimolava la diffusione l’istruzione degli aristocratici della la corte di Carlo Magno.

L’Accademia, istituita intorno al 780, fu fondata da: Alcuino di York, Eginardo e Paolo Diacono, i quali avevano tutti origini differenti: Alcuino di York era anglosassone, Eginardo era franco e Paolo Diacono longobardo.

Quest’ambiente riprendeva molti canoni classici rivisitati fusi anche ai caratteri di natura ellenistica, infatti in questo periodo ci fu’ un fenomeno di evoluzione della cultura e dell’economia.

A Carlo Magno era molto cara l’istruzione scolastica (dato il suo scarso apprendimento in età giovanile), per cui decise di consegnare la tutela di quest’ultima alla chiesa, che sulla carta era l’istituzione più organizzata sotto questo punto di vista: infatti come strutture scolastiche vennero impiegate i monasteri e i vescovadi, i quali rappresentavano già un’istruzione clericale.

Alla fine di questo percorso culturale intrapreso durante l’impero, serviva una modalità con la quale salvaguardare la cultura classica e facilitare la trascrizione dei manoscritti. Per via di questo bisogno, nacque la minuscola carolina, che collaborò alla nascita della scrittura odierna.

La grafia era elegante, ben leggibile e l’aspetto delle lettere risultava più accurato. Inoltre vennero semplificate lettere come la “a” la “t” e la “p” al fine di renderle più comprensibili, ed infine, venne introdotto anche il punto interrogativo.

La minuscola carolina riscontrò subito successo, poiché veniva impiegata molto nei monasteri per la trascrizione di testi classici da parte degli amanuensi durante l’epoca altomedievale.

In contrapposizione alla scrittura, nel parlato si cercò di includere il latino, la lingua principale dell’impero, quella più usata dai filosofi e dagli intellettuali per confrontare le loro idee. Nonostante ciò, nel parlato, la gente comune e di basso rango, utilizzava i dialetti, nati in quel periodo a causa delle incursioni dei popoli germanici e i caratteri latini precedenti.

Una volta incoronato la notte di natale dell’800, Carlo Magno morì nell’814, lasciando il proprio impero al figlio Ludovico il Pio.

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